Spiega Zogno: "Il lavoro intitolato A difesa della musica prese vita da una riflessione di Salvatore Satta contenuta nel suo romanzo “Il Giorno del Giudizio” che mi colpì molto: ho sempre pensato che tra le piante, gli animali, il vento ci sia un segreto rapporto. Mi attirò inizialmente proprio l’idea di andare alla ricerca di questo arcano rapporto, curioso come un bambino che smonti una sveglia per cercare di capire che cosa sia il tempo. Nelle prime quattro partiture sono state utilizzate quattro lingue diverse: l’italiano per la “Musica della Quercia”, ossia la lingua della mia anima, come atto di devozione; il greco per la “Musica della Rosa”; il Tamil per la “Musica dell’Ulivo”; il cinese per la “Musica della Ginkgo Biloba”. Le ultime tre sono lingue millenarie tra le più longeve al mondo. Tutt’oggi parlate, sono delle autentiche sopravvissute. Come le piante, sono la concretizzazione della vita che resiste. Noi, in fondo, vediamo con i loro occhi e parliamo con le loro parole. Fondamentale nel mio lavoro è che sia l’uomo ad interpretare la musica delle piante. Ho quindi chiesto al Maestro Sandro Torriani di convertire in partiture i suoni delle emissioni elettromagnetiche. Tali musiche sono state suonate dallo stesso Torriani al sassofono (musica della Rosa), da Chiara Piazza al violoncello (musica dell’Ulivo) e da Alice Mafessoni al flauto (musica della Ginkgo Biloba). Il Maestro Gianfranco Iuzzolino ha convertito in partitura la musica della Quercia, suonata da Paolo Iuzzolino alla tromba".